Primo convegno nazionale delle Associazioni Italiane di Analisi Transazionale

Cultura, identità e cambiamento in A.T. - Roma 24-26 Febbraio 2012

“RI-COSTRUIRSI PERSONA

Come si cambia dopo una vita interrotta a causa di un incidente stradale o vascolare. Percorsi di counselling con un gruppo di utenti”.

 

“Persona non si nasce ma si diventa progressivamente, lungo tutta la vita, in quel rapporto tra la vita in adattamento (o copione) e la vita vera, e cioè tra difesa dagli altri e rischio di conoscenza affettiva che continua tutta la vita … (M. T. Romanini, Costruirsi persona, Milano, La vita felice, 1999”).

 

E’ così che la Romanini fa un elogio alla persona che può divenire se stessa soltanto quando accetta di viversi, IN PRIMA PERSONA, il legame con altre generazioni che si tengono strettamente per mano. La vita in attaccamento ci aiuta ad incontrare l’altro, riconoscendolo nelle sue competenze e nelle sue possibilità e diviene un invito prezioso ai professionisti e a chi come me, in fase di apprendimento nel campo analitico transazionale, uniscono le conoscenze e le competenze alla passione per il proprio lavoro.

Nel contesto delle cerebrolesioni acquisite, dove presto servizio come Responsabile, sto applicando l’Analisi Transazionale “senza cera” , come sistema teorico aperto che integra la mia formazione sanitaria a quella psicopedagogica, offrendo all’utenza e alla mia equipe strumenti utili sia sul versante relazionale che tecnico.

Il trauma, dopo incidenti stradali o cerebrovascolari, manda in frantumi la personalità del soggetto e, se nessuno raccoglie e rimette insieme i pezzi, la vittima resta morta o torna a vivere soltanto parzialmente.

Il ritorno alla vita avviene silenziosamente, accompagnato dallo strano piacere di aver ottenuto una seconda possibilità. Se la persona è sostenuta dall’affetto quotidiano dei suoi cari e il discorso culturale e sociale le permette di dare un senso alla sua ferita, può riprendere un altro tipo di sviluppo. Ogni trauma è destinato ad un cambiamento, altrimenti resta morto.

Che cosa proporre a persone giovani, afasiche o disartriche (e quindi difficilmente accessibili alla psicoterapia) e/o in carrozzina da dieci anni ma consapevoli della propria storia e desiderosi di ri-costruirsi una vita improvvisamente interrotta, di ri-costruire legami e di ri-costruirsi persone???

Come counselor complementare, all’interno dell’equipe stiamo cercando di rispondere alle mille sollecitazioni degli utenti che, dopo un lavoro autobiografico verbalizzato e trascritto nonostante le difficoltà linguistiche, hanno rivissuto una sorta di “viaggio” dentro di sé tra passato (vita prima del trauma), presente (l’evento traumatico e la fatica di riprendersi e di esserci) e che in merito al futuro (aspettative, desideri e sogni) si sentono pronti, spaventati e soli.

Su questi richiami e sullo stimolo alla “vita in attaccamento come consueto ritrovarsi nel pensare all’altro e a noi, accettando, perdonando, divertendoci di qualcosa che di primo acchito era ostico … è insight, è il piacere di un regalo insperato, è l’accorgersi dei tanti regali che il tempo ci ha preparato lungo gli anni e credevamo di aver guadagnato col solo nostro impegno …” di M. T. Romanini, 1997, stiamo sperimentando un progetto con gli utenti, i familiari, il territorio (comune e provincia) e i servizi che apra le porte verso percorsi formativi e occupazionali, affinché la persona con cerebrolesione acquisita possa ritornare a vivere, sentendosi competente e utile (l’okness è la base di ogni nostro intervento).

Ricostruirsi persona parte dando origine ad un racconto nuovo che, proprio perché condiviso all’interno di un gruppo, facilita la persona ad assumersi responsabilità, a sentirsi aiutata a rischiare possibilità concrete e diverse in luoghi diversi da quelli sanitari, familiari o riabilitativi, ad aprire un copione di vita che si ripeteva allo stesso modo, a riaprire un finale che elimini la parola “fine”.

Questa esperienza rende visibile i suggerimenti della Romanini sull’attenzione al bisogno di attaccamento come tendenza innata (su base biopsicologica), all’”esserci nella relazione” nelle forme “stare con”e “percepirsi separato da” (Fornaro, 1995), e alla dimensione del dialogo come “vitale confronto di idee e di esperienze” (M.T. Romanini, 1985).

 

Rossana Suglia

 

Bibliografia

  • ATTANASIO S., PIERINI A., "Lo sviluppo del Sé per Maria Teresa Romanini: l'Analisi Transazionale Personalistica", Riv.It. di AT e Met. Psicot., XXVIII, 17(54), 2008
  • BERNE E., "Ciao!"..e poi?. La psicologia del destino umano. Bompiani editore, 1979
  • BERNE E., Principi di terapia di gruppo, Astrolabio, Roma, 1986

  • BERNE E., "Analisi Transazionale e Psicoterapia", Astrolabio

  • BOWLBY J. (1969), trad. it. Attaccamento e perdita. L'attaccamento alla madre, Boringhieri, Torino 1999.

  • BOWLBY J., “ Costruzione e rottura dei legami affettivi”, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1982

  • FORNARO A., "Il Genitore: nuclei di identitá personale e familiare", Riv.It. di AT e Met. Psicot., XV, 29, 1995

  • ENGLISH F., “Fin dove i copioni?” Estratto da Neopsiche Rivista di Psicologia e Scienze Umane, anno 9, n. 15, giugno 1991

  • ROMANINI M.T., Costruirsi persona, Milano, La vita felice, 1999